Cappella Capece Minutolo
Il Duomo di Napoli è senza dubbio il monumento più importante tra i tanti progetti di edilizia religiosa intrapresi a Napoli e in tutto il Regno sotto Carlo II d’Angio. Sin dall’inizio il progetto prevedeva l’istituzione di una cappella privata reale. In particolare, la cappella Minutolo occupa lo spazio che a partire dal V secolo era della cappella di San Pietro. Una consolidata opinione, anche se priva di evidenze archeologiche, vuole infatti che la cappella dell’arcivescovo Filippo Minutolo fosse addossata sul sacello in origine dedicato all’apostolo considerato il primo Papa. Le prime informazioni sulla cappella Minutolo, posta all’angolo destro del presbiterio, si hanno a partire dal 1301, anno a cui risale l’esecuzione, sulla parete destra, del sepolcro di Filippo; alla metà dello stesso secolo, sulla parete sinistra, verrà invece realizzato il sarcofago di Orso Minutolo. In questo periodo la cappella continuò ad esser dedicata a San Pietro. Tuttavia, per affidare il patronato della stessa cappella alla famiglia dei Capece Minutolo, che ancora oggi ne detiene la podestà, come ricorda la scritta marmorea gotico-latina sul pavimento che ne anticipa l’ingresso, si deve aspettare il 1402, con l’arcivescovo Enrico Minutolo. Quest’ultimo chiese e ottenne i permessi per un ampliamento dello spazio della cappella con la costruzione della tribuna, dove sarà poi eretto nel 1405 il suo stesso monumento funebre. L’interno vede in prevalenza uno stile gotico, seppur con un’impronta d’avanguardia verso modi nuovi, riscontrabile soprattutto in alcuni particolari dei monumenti funebri. La cappella è di forma rettangolare ed è divisa in tre campate con volte a crociera, di cui l’ultima, che costituisce la tribuna, è creata tra il 1387 e il 1412 su volere di Filippo Minutolo per collocare il suo monumento funebre. Alla fase connessa alla presenza sulla sedia vescovile di Filippo ( 1288-1301) risale certamente il pavimento e il frammentario ciclo di dipinti murali con figure di Apostoli e Profeti, Storie di Martiri, la Crocifissione e alcuni Clipei con figure di Santi, probabile opera di Montano d’Arezzo, attivo in città e nel Regno dalla fine del Duecento e primo significativo esempio di diffusione nel meridione del nuovo linguaggio coniato da Cimabue, nel cantiere della Basilica francescana di Assisi.
Il progetto ha per oggetto lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria di alcuni apparati decorativi della cappella, in particolare si prevede di operare sul pavimento, sui sepolcri laterali di Orso e Filippo Minutolo e sul registro inferiore delle decorazioni parietali.
Lo scopo è quello infatti di stabilizzare le superfici a rischio, che presentano problemi di fessurazione, disgregazione o distacco e aree potenzialmente in pericolo di crollo, e di limitare o contenere temporaneamente il progredire del degrado in atto.

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Tempi di realizzazione Dicembre 2020 – In corso |
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Obiettivo di raccolta 65.000 € |
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Collaborazioni e partnership OFFICINA RESTAURO |