
Si realizzerà una dettagliata campagna fotografica. Si eseguiranno foto dell’intero a luce visibile, delle macro fotografie per lo stato conservativo e delle riprese con lampada ultravioletto per verificare le zone di ridipintura. Poi delle foto in trans illuminazione e radenza per constatare la tensione della tela sul telaio ed appurare le lacune presenti; seguirà una mappatura dello stato di conservazione del fronte/retro manualmente su carta lucido con le varie voci di riferimento. Dopo aver messo in sicurezza la pellicola pittorica pericolante, si procederà ai saggi di solubilità della vernice ossidata con miscele di solventi organici a diverse polarità e se necessario la possibilità di impacchi o solvent gel, documentandone la scala di interazione. Quindi individuata la soluzione solvente appropriata si estenderà la pulitura al resto dell’opera seguendo le direttive della D.L.
L’intervento di rimozione dei depositi incoerenti, è parallela alle operazioni di consolidamento preventivo, utile per fissare le scaglie di colore pericolante, la rimozione dei depositi avverrà con pennellesse di setola morbida, spazzola morbida ed aspirapolveri.
Terminate la fase di pulitura si provvederà al consolidamento sia del recto che del verso mediante impregnazione delle superfici con resina acrilica termoplastica, stesa a caldo mediante nebulizzazione per rendere il supporto tela più flessibile e meno soggetto agli strappi a causa della rigidità dei vecchi adesivi di rifodero. Inoltre la resina renderà elastico il filato riaggregando gli strati preparatori e pittorici. La porzione in basso verrà smontata lungo il margine perimetrale e la sacca di deposito incoerente e coerente pulita tramite aspirazione del calcinaccio con micro aspirapolveri e pennellesse.
Una volta risanato il supporto il dipinto verrà teso sul telaio opportunamente rifunzionalizzato, riproponendo la chiodatura con sellerine d’acciaio lungo i bordi.
Si procederà alla verniciatura in corso d’opera con vernice da ritocco a pennello in un’unica stesura con movimenti circolari in modo da conferire trasparenza ed omogeneità alla superficie trattata. In seguito, si riempiranno le pochissime lacune con gesso di bologna e colla di coniglio, lavorandole seguendo le scodellature originali e successivamente verranno reintegrate a tono a velatura con colori ad acquerello e le piccole abrasioni occluse con pigmenti a vernice. Infine, si vernicerà uniformemente l’intera superficie con soluzione di resina alifatica.
La cornice dorata, verrà pulita con solventi organici per rimuovere completamente lo strato di porporina, verrà eseguita sia il consolidamento che il trattamento antitarlo delle parti in legno, verranno rimossi i cherubini non pertinenti e le parti aggiunte, riproponendo la doratura con foglia similoro a decalco.
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Tempi di realizzazione restauro in corso ( Circa 6 mesi ) |
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Obiettivo di raccolta € 5.000 euro |
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Collaborazioni e partnership Restauratore Gianfranco Zarrillo – Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli – Ing. Vittorio Genna |




